Notizie storiche sul Miracolo e sul Santuario
Dove sorge ora il Santuario, monumento nazionale, nel 1522 eravi la osteria die Tommaso de' Zacchei, e in una saletta di questa era appeso un quadretto di pergamena, sopra di cui è dipinta la SS. Pietà come è qui raffigurata.
La sera del mercoledì 8 Gennaio 1522, Antonietta, figlia tredicenne di Tommaso, vide le tre Immagini piangere lacrime di sangue e sangue vivo uscire dalle cicatrici delle mani e del costato di Gesù.
Alle grida della fanciulla, accorsero tutti di casa e i vicini; sotto il quadretto venne collocata una tovaglia.
Più tardi si rinnovò il miracolo, innanzi a un maggior numero di accorsi. La mano della Madonna si mosse presso la ferita del costato di Gesù: il corpo del Redentore si protese in avanti; il quadro prese ad oscillare e la pergamena ad accartocciarsi come tra spasimi di dolore.
Il dì seguente, 9 Gennaio, presenti molte persone, il costato di Gesù si gonfiò e ne uscì una piccola costa tutta insanguinata, con qualche poco di carne intorno; e con grande effusione di Sangue.
La Sacra Costa fu, quella sera stessa, raccolta dai Sacerdoti in un calice consacrato, e portata con solennissima processione alle Chiesa parrocchiale di S. Vittore: venna poi racchiusa in un prezioso reliquiario che si conserva tuttora nella medesima Collegiata.
Il Venerdì 10 Gennaio, su l'imbrunire, si rinnovò il miracolo delle lacrime di sangue, essendo presenti, fra grande moltitudine di persone, i Conti Borromei.
Di nuovo si ripeterono i fatti prodigiosi il 28 Gennaio e il 4 fabbraio, ma sopratutto il 27 febbraio, quando il Corpo di Gesù si mostrò insanguinato come se fosse stato flagellato da poco.
Con atto notarile, Bartolomeo Albertino e Giacomo Poscolonna raccolsero la deposizione giurata dei testimoni oculari. La saletta dell'osteria si traformò subito in oratorio, poi in chiesa e, verso il 1575, nell'attuale Santuario, per la munificenza di S. Carlo Borromeo che celebrò, innanzi alla miracolosa pergamena, la sua penultima Messa, il 31 Ottobre 1584.
Nella fausta ricorrenza del Quarto Centenario del mirabile fatto, fu ritrovata e aperta la cassetta contenente le Reliquie della SS. Pietà, che nel 1540 erano state murate entro l'altare maggiore della prima chiesa e per circa quattrocento anni erano rimaste come in oblio; tra esse fu ritrovato un "sudario" con l'effige del Signore.
I pannilini macchiati di sangue miracoloso (tovaglia, corporale, grembiuli, brani d'abiti) stanno ora, racchiusi in una artistica urna di bronzo, sotto la nuova mensa dell'altare maggiore del Santuario, la reliquia del Volto Santo in una teca a parte, che si porge al bacio dei pellegrini.
Il quadretto prodigioso della SS. Pietà, la sacra Costa, ed i pannilini intrisi di sangue, costituiscono un tesoro sacro inestimabile e collocano il Santuario di Cannobio fra i primi del mondo.
Capolavoro d'arte architettonica su disegno del Pellegrini, raccoglie quadri di gran valore, tra cui la pala dell'Altare, opera di Gaudenzio Ferrari. (1653).
Presso il Santuario si può trovare nella "Casa della Madonna" e "Casa del Pellegrino" un confortevole soggiorno per corsi di esercizi spirituali, giornate di ritiro, di studio e di riposo.
Nella Cripta del santuorio riposa la Salma del servo di Dio Don Silvio Gallotti (1881-1927) santo educatore dei Seminari Novaresi, apostolo tenerissimo della Devozione alla Madonna.
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1 commento:
gesu crocifisso nella cripta memorabile incontro della mia vita!
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