Immagine: Statua processionale di N. S. di Montallegro, Santuario di Montallegro - Rapallo m. 612 s.m.
Il Santuario di Montallegro sorge sopra Rappallo, la "perla del Tigullio", in una delle più splendide posizioni della Riviera ligure. La sua storia è particolarmente interessante.
Venerdì 2 luglio 1557 a mezzogiorno. Un bravo colono della vicina Canevale sosta sul monte Allegro fra i ruderi di un antico castello. Si chiama Giovanni Chichizola, sta ritornando da Genova ed è stanco per il lungo viaggio e il caldo opprimente. Ad un tratto il suo sguardo è abbagliato da un vivido splendore: una voce lo chiama per nome. È la Madonna che gli appare e dice dolcemente: "Non temere, Giovanni, io sono Maria, la Madre di Dio. Annuncia ai Rapallesi la mia Apparizione e dì loro che qui voglio essere onorata. Questo quadro, portato per ministero angelico dalla Grecia, lascio come pegno di predilezione". Giovanni Chichizola, ancora emozionato per la celeste visione appena scomparsa, trova fra i giunchi la misteriosa Immagine (una piccola tavoletta raffigurante la morte della Mdonna); la sua commozione aumenta quando vede zampillare limpida acqua da una roccia dell'arido monte. Il brav'uomo, senza frapporre altri indugi, si reca a Rapallo per manifestare i voleri della Madonna. Intanto l'eco del prodigio si diffonde ed è una vera folla che ritorna sul monte guidata dal Chichizola e dall'arciprete, Iacobo Fieschi, che dal veggente stesso ha potuto informarsi dettagliatamente sullo straordinario avvenimento.
Il quadretto viene portato trionfalmente nella chiesa parrochiale di Rapallo: ma, evidentemente, non è questo il desiderio della Vergine. Infatti, il giorno dopo, la preziosa tavoletta è ritrovata sul monte. Riportata a Rapallo, scompare misteriosamente una seconda volta e ancora è rinvenuta tra i giunchi del Montallegro.
Nell'agosto del 1558, affermata dall'Autorità Ecclesiastica l'autenticità dei prodigi avvenuti, si dà inizio alla costruzione del magnifico Santuario che viene consacrato solennemente da Mons. Falceta, Vicario dell'Arcivescovo di Genova, il 2 luglio 1559. Il vasto tempio è ricco di opere d'arte e di preziosi attestati di grazie ricevute: conserva, fra l'altro, opere del Barabino, Carlone, Cambiaso. Il 5 agosto del 1942 è stato insignito da Pio XII del titolo di Basilica Minore.
Un triste fatto, nel dicembre del 1574, turbò lo animo dei buoni Rapallesi. Una nave, proveniente da Ragusa, approdava a Rapallo. I marinai col capitano Nicolò De Allegretis salgono il monte per ringraziare la Madonna di averli scampati da un naufragio. Con grande stupore si accorgono che il quadretto conservato nel Santuario è quello che essi veneravano in Grecia e che quelle popolazioni da 17 anni deploravano lo scomparso. Malgrado le proteste dei Rapallesi, essi salpano con a bordo il venerato Quadro, decisi di riportarlo in patria. Ma, con un nuovo prodigio, questo ritorna al suo Santuario.
Innumerevoli le grazie concesse dalla Madre Celeste, e continuo l'afflusso dei fedeli che diventa imponente nella festa principale del 2 luglio e nell'ottava seguente. Non mancano tra i visitatori nomi illustri: fra gli altri, S. Francesco di Sales, Padre Segneri e S. Leonardo da Porto Maurizio.
Fonte: "I mille santuari mariani d'Italia illustrati", 1960, pagine 223-225
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