Oppresso dalla tribolazione, gemendo e piangendo sotto il peso delle mie miserie, a Voi ricorro, o Beatissima Vergine Maria. Voi siete in Cielo la Regina degli Angeli e dei Santi, ma qui in terra Voi volete essere la Madre delle consolazioni. Voi siete la Consolata, ed io Vostro figlio tuttoché indegno voglio essere simile a Voi, voglio essere consolato. Io non Vi chiedo onori, o Maria, non piaceri, non ricchezze: io Vi chiedo consolazione. O Madre mia dolcissima, Voi sapete il modo, Voi conoscete la via per esaudirmi: in Voi pienamente mi affido. Dite una parola a quel Gesù che con tanto amore tenete fra le Vostre braccia: ed io tosto gusterò la gioia del conforto. Da Voi consolato, o Maria, e dal Vostro Divin Figlio, io porterò in pace le stesse mie tribolazioni: mi sarà facile il soffrire, mi sara dolce il morire; e come sarò giunto ai piedi del Vostro trono, io canterò senza posa in eterno le Vostre misericordie.
Si recitino tre Ave Maria.
Indulgenza di 200 giorni per la recita di questa preghiera.
Con approvazione Ecclesastica.
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