È una giovane donna - Giovannetta, figlia di Pietro de' Vacchi - d'età oltre i trent'anni, sposa a Francesco Varoli, contadino, o più probabilmente soldato. È figliola che risplende nella popolazione per la sua ardente pietà e per la vita intemerata; ed ha, nel marito, da cui è crudelmente maltrattata, il bestiale tribulatore dei suoi giorni. Ed ella trova nella preghiera l'unico conforto alle inenarrabili sofferenze ed amarezze.
Qualcuno potrebbe giustamente chiedere: "Se era così buona, perchè sposò un uomo simile?"
La tradizione tenta rispondere. Forse fu persuasa e quasi forzata al matrimonio dai parenti, come si usava; ed ella accettò, nella speranza di divenire strumento di conversione per lo sposo. O, più facilmente, ella conobbe e sposò il Varoli buono, il quale si perdette più tardi nel vino e nei vizi, forse deluso e inasprito per non avere figli dal suo matrimonio, forse trascinato da tristi compagni d'armi e di avventure.
Dopo i fatti che accompagnano l'Apparizione e ne realizzano il messaggio di pace, di Giovannetta non si sa più nulla. Umile strumento di divina misericordia, a missione compiuta Ella scompare. E la tradizione la vuole passata prestissimo alla visione celeste della Vergine, la cui apparizione qui gliene aveva acceso così vivo il desiderio.
Facile l'ammettere, col popolo di Caravaggio, la sua sepoltura nel sottosuolo della chiesa Parrocchiale, dato che allora i Cimiteri erano nelle chiese e loro immediate adiacenze.
Per molti anni poi i pellegrini usarono visitare in paese quella che fu la casa di Giovannetta, la cui stanza fu a lungo conservata come Cappellina. Ora tutto è trasformato e non vi sono più ricordi.
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