domenica, maggio 07, 2006

Il Terzo Comandamento

Nel terzo Comandamento Iddio c'impone con una solennità tutta particolare di santificare la festa, mostrandoci così l'importanza eccezionale che vi annette. Lo scopo del terzo Comandamento è la pratica pubblica del primo, che c'impone di rendere a Dio il culto supremo di adorazione che gli è dovuto. Ora l'atto esterno essenziale di culto pubblico è il Sacrificio, che si rende solo a Dio, perchè è il riconoscimento della sua suprema padronanza su tutte le cose e della nostra assoluta dipendenza da lui. Tanto è grave perciò il dovere di assistere, nelle feste, alla S. Messa, Sacrificio della nuova Legge, quanto è grave e doveroso per noi osservare il terzo Comandamento.
Ecco perchè la Chiesa con un precetto formale ci impone sub gravi, cioè sotto pena di peccato mortale, di assistere alla Messa nelle feste.
Sono obbligati ad assistere alla Messa festiva tutti i fedeli, compresi i fanciulli, giunti che siano all'uso di ragione. Solo l'impotenza fisica o morale o un grave dovere di carità verso il prossimo possono essere un legittimo motivo di dispensa.
Come mezzo per santificare la festa Dio ci comanda inoltre il riposo, ci proibisce cioè di attendere ai lavori materiali, alle cosi dette opere servili.
Il comando è grave e formale; quindi grave è per noi l'obbligo di osservarlo. Solo una grave necessità o la pietà verso Dio o verso il prossimo, oppure una legittima dispensa possono rendere lecite le opere servili.

Sono feste di precetto per tutta la chiesa: Tutte le Domeniche e le Feste della Natività, Circoncisione, Epifania, Ascensione, Corpus Domini, Immacolata Concezione, Assunzione di maria V., S. Giuseppe, Ss. Petro e Paolo, Tutti i Santi.
Nei detti giorni si deve udire la Messa ed astenersi dalle opere servili.

1 commento:

Fabio P. ha detto...

Caro papà ti prometto di andare a Castelmonte a dire una preghiera in tuo onore anche perchè mi manchi ora so che ti trovi vicino alla madonna di castelmonte e ti vorrei dire PAPA' CI MANCHI TANTISSIMO!!!!!